The Heart Beat of Mother Earth ( Il battito del Cuore di Madre Terra)
Il Battito del cuore di Madre Terra (tutto è uno)
“The Heart Beat of Mother Earth” prende spunto da un fatto scientifico rilevato recentemente: le frequenze elettromagnetiche del Pianeta Terra sono cambiate e accelerate. La nota Schumann Resonance poneva a 7.83 hertz, “la frequenza cardiaca” del pianeta. Ora il picco di attività è aumentato ed è stato registrato a circa 8,5Hz.
La Terra sta cambiando la sua frequenza vibratoria e forse lo stiamo facendo anche noi. Gli esseri umani, abitanti del pianeta, non possono non risentire di questo cambiamento. L’idea parte quindi da un dato di fatto inconfutabile e scientifico, per poi dare il via a tutta una serie di riflessioni e risonanze simboliche e creative che questa tematica contiene, unitamente alla presa di coscienza di come l’artista, nella libertà di autore e creatore, in realtà partecipi a un destino più grande. Un fatto evolutivo che tiene conto non solo dei mezzi di espressione e della tecnica, ma della trasformazione del sentire e del pensiero, un’evoluzione che tocca il cuore pulsante della creazione. Concepita quindi apparentemente come un incontro di cosmologie personali, la mostra mette in scena la sfida costante degli artisti di trovare il punto di connessione tra il Sé e l’universo, il soggettivo con il collettivo, e invita a riflettere sul punto di contatto tra noi e il Tutto, a costruire un luogo di vera appartenenza che ha nell’arte e nella creazione il suo punto vitale.
Tutto è uno perché siamo fatti della stessa sostanza delle stelle, dei pianeti, dell’acqua, della terra. E’ un respiro che prende forme diverse, nel tempo e nello spazio, plasma un unico destino che ci unisce al di là di ogni grado di separazione. Il battito è simbolo di vita, come un suono di un tamburo che risveglia le coscienze e ci fa sentire tutt’uno con il cosmo. E’ un suono primordiale che espande l’immaginazione e risuona come un OM all’infinito. Per sentirlo dobbiamo sintonizzarci su frequenze interiori, metterci in contatto con l’animo protettivo del mondo sotterraneo, concimarlo con le idee, uscire dal magma indistinto del frastuono quotidiano e, solo allora, troveremo la nostra voce. Stabiliremo allora un autentico e vero contatto con il mondo che ci circonda, andremo oltre la visione ordinaria degli eventi e ci sarà facile comunicare e comprendere che tutte le cose sono collegate. Saremo in grado di leggere la natura e la vita come un libro densissimo di segni, talora incomprensibili, mai casuali.
Il battito del cuore di madre terra è il nostro battito, è il ritmo del respiro, ci richiama quel pulsare che abbiamo sentito quando eravamo dentro nostra madre, quando abbiamo udito il suo cuore. L’arte deve essere come questo richiamo, una voce potente e vitale che ci attira e, ogni volta che la sentiamo, ci riporta alla sorgente, alla nostra essenza e natura originaria, una coscienza percettiva universale che abbraccia il cosmo e si fa uno con lui. Il battito cardiaco di Madre Terra ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e dove siamo.
Stefania Carrozzini